Impresa e società

Analisi 2022

Le Società di Capitali costituiscono circa il 75% del totale. In Lombardia e Veneto il 30% delle imprese familiari.

Nel 2022 le imprese a conduzione familiare risultano prevalentemente localizzate in Lombardia e Veneto (sommate insieme raggiungono il 30% circa del totale delle imprese familiari). Più in generale, il fenomeno dell’associazionismo tra familiari nella conduzione dell’attività di impresa è allocato costantemente per più del 60% dei casi al Nord del Paese. Nelle Isole viene costituito non più del 7% delle Imprese familiari presenti sul territorio Nazionale (Tab. 50 e Tab. 51).

Figura 51.1. Costituzione di impresa familiare per area geografica (Tassi per 100.000 abitanti)

Le costituzioni, fortemente aumentate nel 2021 rispetto all’anno precedente, risultano in leggera diminuzione nel 2022, e stentano a recuperare i numeri assoluti pre - pandemia. Più della metà (il 55% circa) delle Costituzioni di Impresa Familiare è concentrata nel mese di dicembre, a ridosso della chiusura del periodo d’imposta (Tab. 51.1).

La netta maggioranza degli associati dall’imprenditore si trova come sempre nella fascia d’età 18 – 35 anni (per convenzione, considerati “giovani”), e prevalentemente (circa il 60%) costituita da soggetti di sesso maschile, notandosi però nel 2022 un leggero incremento (del 2% circa) nella fascia di età degli over 55: si vedrà al termine dell’anno 2023 se si è trattato di un fenomeno isolato, o se invece le conseguenze della crisi Covid non porteranno sistematicamente dentro la categoria dei familiari “coinvolti” dall’imprenditore, anche soggetti usciti dal mondo del lavoro, e non soltanto figure che vi si affacciano per la prima volta (Tab. 52 e Tab. 53).

Nel panorama degli Atti Costitutivi di Enti che esercitano attività di Imprese in forma collettiva, le Società di Capitali costituiscono addirittura il 75% del totale a dimostrazione del fatto che il tipo S.R.L. ha praticamente soppiantato le collettive e le accomandite (Tab. 54).

In particolare, il primo semestre vede circa 76.000 costituzioni, contro sole 57.000 circa del secondo semestre (una differenza in negativo del 25% circa), mentre gli scioglimenti del secondo semestre (circa 25.000) sono praticamente il doppio degli scioglimenti verificatisi nel primo semestre (circa 12.500). Un fenomeno interessante, conseguente con ogni probabilità agli effetti deflagranti dell’innalzamento vertiginoso dei costi dell’energia, verificatosi a partire dal mese di giugno.

Al secondo posto per numero di Atti Costitutivi in percentuale si trovano le Società di Persone e le Associazioni temporanee di Imprese, ma il rapporto è molto sbilanciato a danno di queste due ultime categorie, che costituiscono ciascuna il 12% circa del totale. Si rileva che le costituzioni di imprese collettive in genere sono diminuite, seppur di poco, rispetto all’anno precedente, ma attestandosi su volumi simili all’anno 2019, ultimo prima della crisi pandemica.

Da notare come il fenomeno della Cooperazione stenti ad affermarsi nel Paese: gli Atti Costitutivi delle società mutualistiche non arrivano al 3% del complesso delle Costituzioni. Più in generale, quasi la metà degli Atti Costitutivi vengono stipulati nelle regioni del Nord, mentre per contro appena l’8% nelle Isole (Tab. 55 e Tab. 56).

Il mese di dicembre di ogni anno si conferma come quello in cui si concentrano gli scioglimenti di società: durante l’anno esaminato, il primo intero semestre registra quasi lo stesso numero di scioglimenti del solo mese di dicembre. Viceversa, le new-co prendono vita, prevalentemente, nei primi due mesi dell’anno, nei quali si concentra quasi un quinto del totale degli Atti costitutivi dell’intero anno (Tab. 57).


Peraltro anche l’anno 2022 fortunatamente vede le costituzioni prevalere nettamente, in numero assoluto, sugli scioglimenti.
Da registrare, nell’ambito delle modifiche statutarie, che appena il 12% di esse consistono in aumento di capitale effettivo (non legato cioè ad un ripianamento perdite).

Nel 2022, nel complesso, si sono attuate circa 2.000 modifiche statutarie in meno, rispetto all’anno 2021 (Tab. 58).
E, a tal proposito, emerge che il 60% circa degli atti di modifica dello statuto è stipulato nel Nord del Paese (Tab. 59 e Tab. 60). Anche per le modifiche statutarie in genere (diverse da Scioglimenti) si riscontra l’effetto emotivo del fine anno, in quanto circa il 20% dell’intero anno, si registra nei mesi di novembre e dicembre (Tab. 61). Tutti questi dati confermano il trend dell’anno 2021.

Nel 2022 il volume complessivo delle operazioni societarie "straordinarie", quali Trasformazioni, Fusioni e Scissioni, che manifestano la volontà dell’imprenditore di rilanciare l’attività, ripensando la propria struttura organizzativa, mediante modifiche del tipo societario (prevalentemente di tipo evolutivo) ovvero accorpamento di più enti collettivi tra loro, ovvero mediante diversificazione e specializzazione di intere porzioni delle proprie strutture, sempre al fine di ottimizzare i costi e le risorse, è analogo a quello, già elevato, registrato nell’anno 2021 dopo il forte calo dell’anno precedente (le operazioni straordinarie nel 2019 sono state circa 18.200, nel 2020 sono scese a circa 16.200, per risalire nel 2021 a circa 18.800 e mantenersi a 18.700 circa nel 2022, numeri cioè analoghi ai valori pre - Covid) (Tab. 62).

Infine, si osserva che il 65% del totale di tali operazioni, che potremmo considerare direttamente proporzionali allo sviluppo dell'impresa, è concentrata nelle tre regioni più industrializzate di Italia, e cioè Lombardia, Veneto e Emilia Romagna (Tab. 63 e Tab. 64).



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